Testimoni di Geova – Crisi COVID-19 e vaccinazione – Indagine CPI sulla governance del Corpo Direttivo e della Watch Tower

Questa pagina presenta la richiesta ufficiale di indagine depositata da Abdías presso l’Ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale, relativa a fatti gravi di rilevanza giuridica internazionale. Include il contesto, le motivazioni, i riferimenti giuridici e la ricevuta ufficiale emessa dalla Corte.

Abdias Foco

Abdias.foco@gmail.com

All’attenzione dell’Ufficio del Procuratore Corte penale internazionale Maanweg 174 2516 AB L’Aia Paesi Bassi

Oggetto: Presunta implicazione dei membri del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova in crimini contro l’umanità legati alla gestione della crisi COVID-19

Egregi Signori,

Con la presente comunicazione, ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto di Roma, desidero portare alla vostra attenzione fatti che potrebbero costituire crimini contro l’umanità, come definiti dalla vostra giurisdizione.

La gestione globale della crisi COVID-19, in particolare la campagna vaccinale di massa e coercitiva, ha esposto milioni di persone a gravi rischi senza consenso informato. Vite sono state distrutte, corpi danneggiati, libertà fondamentali violate. Questa politica, applicata in modo sistematico e generalizzato, ha causato sofferenze umane di portata senza precedenti. Chiediamo che questi fatti siano esaminati dal vostro Ufficio, in vista di una possibile apertura di indagine, conformemente alle disposizioni dello Statuto di Roma.

La gestione globale della crisi COVID-19 ha comportato misure coercitive, una campagna vaccinale di massa e la repressione del dissenso scientifico. Milioni di persone sono state esposte a prodotti autorizzati in via emergenziale, senza consenso informato, e gravi effetti collaterali sono stati segnalati nelle banche dati ufficiali di farmacovigilanza. Questa comunicazione intende portare tali fatti all’attenzione dell’Ufficio del Procuratore della CPI, per un esame giuridico ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto di Roma.

Non si tratta di un errore gestionale. Non è una svista sanitaria. È una politica globale che ha sacrificato l’individuo in nome di un dogma sanitario. Quando istituzioni impongono un prodotto sperimentale a popolazioni poco esposte al pericolo iniziale, nascondendo gli effetti collaterali e reprimendo ogni dissenso, si va oltre l’errore politico: si tratta di un attacco sistematico alla dignità umana. E ciò merita di essere qualificato per ciò che è: un crimine contro l’umanità.

Dal punto di vista epidemiologico ed etico, appare profondamente incoerente aver imposto la vaccinazione all’intera popolazione mondiale, quando i dati disponibili già nei primi mesi della pandemia indicavano chiaramente che il COVID-19 rappresentava un grave pericolo principalmente per una fascia molto ristretta della popolazione — in particolare gli anziani e i vulnerabili. In Francia, ad esempio, l’età media dei deceduti per COVID-19 era di 81 anni, il che dimostra che il rischio letale era concentrato in una fascia già esposta a una mortalità naturale elevata.

Questa sproporzione tra il rischio reale e la risposta imposta solleva interrogativi fondamentali sulla legittimità, la necessità e la proporzionalità delle misure adottate, soprattutto quando sono state applicate senza consenso informato e accompagnate da sanzioni sociali o professionali.

Vedi allegati A B C D

Desidero inoltre portare all’attenzione dell’Ufficio del Procuratore ulteriori elementi riguardanti la presunta complicità dei membri del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova durante la pandemia — Kenneth Cook, Samuel Herd, Geoffrey Jackson, Stephen Lett, Gerrit Lösch, Mark Sanderson, David Splane, Antony Morris — in relazione ai crimini contro l’umanità già esposti nella mia comunicazione iniziale. Si sostiene che questi membri, grazie alla loro autorità spirituale e alla considerevole influenza morale sui fedeli, abbiano esercitato una forte pressione psicologica per imporre l’adesione alle campagne vaccinali contro il COVID-19.

Questa pressione si è manifestata in particolare attraverso le pubblicazioni interne intitolate «Punti salienti» n. 7, 8, 9 e 10 dell’anno 2021, analizzate pubblicamente sul canale YouTube Abdias JW COVID — video 21, 22, 24, 25, 26, 27. Questi documenti, pur formulati in modo implicito, trasmettevano in modo inequivocabile che seguire le raccomandazioni sanitarie dei governi — inclusa la vaccinazione — costituiva un atto conforme alla volontà divina, come interpretata dall’organizzazione. Ne derivava un’ingiunzione morale mascherata, che assimilava la non conformità a una forma di disobbedienza a Dio.

Questa logica si basa su un principio fondamentale regolarmente affermato dai membri del Corpo Direttivo: l’esigenza di una fiducia assoluta nella loro guida spirituale, presentata come l’unico canale di comunicazione tra Dio e i fedeli. Come afferma la rivista La Torre di Guardia di novembre 2013, pagina 20: «Dobbiamo avere piena fiducia nel Corpo Direttivo, perché è tramite esso che Geova ci guida oggi». Così, ogni messa in discussione delle direttive emesse — anche quando riguardano decisioni sanitarie o governative — è implicitamente percepita come un attacco alla fede stessa.

Si sostiene che questa strategia comunicativa, proveniente da un organo dirigente religioso, abbia contribuito alla commissione di crimini contro l’umanità in quanto ha indotto, tramite coercizione morale e manipolazione spirituale, individui a subire atti medici contro la propria volontà informata. Tale influenza potrebbe essere qualificata come complicità ai sensi dell’articolo 25(3)(c) dello Statuto di Roma, come «aiuto, incoraggiamento o contributo» alla commissione di un atto criminale, con conoscenza dell’intento criminale principale.

Chiedo che l’Ufficio del Procuratore esamini questi elementi nell’ambito dell’analisi preliminare, al fine di valutare se i membri del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova possano essere considerati complici dei crimini contro l’umanità indicati nella mia comunicazione iniziale.

Poiché l’istruzione di obbedire alle raccomandazioni sanitarie delle autorità governative rimane in vigore all’interno dell’organizzazione dei Testimoni di Geova, desidero inoltre portare all’attenzione dell’Ufficio del Procuratore i membri attuali del Corpo Direttivo — Gage Fleegle, Jody Jedele, Jacob Rumph e Jeffrey Winder — in quanto potenziali responsabili, in considerazione del loro ruolo nella continuità di tale direttiva.

Nella speranza che questi fatti contribuiscano all’apertura di un’indagine imparziale e rigorosa, vi porgo, Egregi Signori Procuratori, i miei più rispettosi saluti.

Abdias Foco

Accusé de reception de la CPI

Submission ID# 18675fdf-8995-4f6f-88e9-76da2b6c1e36

Submission Date# 06-10-2025